Stati generali dell’Alta Irpinia

L’Alta Irpinia, e in generale i ‘piccoli paesi’ della dorsale appenninica meridionale, hanno urgente necessità di proposte serie e realistiche; hanno bisogno di una nuova progettualità condivisa dalla società e non più calata dall’alto. I paesi che compongono l’Alta Irpinia, da Montella a Monteverde (tanto per iniziare da un ambito che più o meno si riconosce nell’ex-comunità alta irpinia), dovrebbero esprimere un movimento civico qualificato, ramificato; devono uscire dall’ombra dei tanti campanili e mettersi assieme per superare l’isolamento e avere propria ‘voce’.
I piccoli paesi hanno bisogno di leader politici disposti a conoscere e ad ascoltare il vasto territorio; hanno bisogno di partiti politici e istituzioni depurati dai vizi storici del clientelismo, dell’accentramento e del super protagonismo.
I piccoli paesi hanno necessità di efficienza, di razionalizzazione delle risorse, di rappresentanza ai tavoli decisionali; non è più possibile delegare ai pochi.
I piccoli paesi devono immediatamente inserirsi nella spinta di rinnovamento espressa dal nuovo governo, saldandosi con le migliori forze che emergono in questo momento in Italia.
I piccoli paesi devono anticipare gli eventi e costituire una nuova entità territoriale-amministrativa dell’Alta Irpinia per dialogare non più con l’inefficiente e indebitata Regione Campania ma direttamente con l’Europa.
I Piccoli Paesi, tanto per cominciare, vogliono costituire il Parco Rurale dell’Alta Irpinia.
I Piccoli Paesi dicono NO allo smantellamento dell’armatura civica e infrastrutturale del territorio: ospedali, tribunali, uffici, scuole, fabbriche, ferrovie, devono restare; la vera DISECONOMIA, conti pubblici alla mano, sarebbe chiudere.

approfondimenti e news